STEFANIA COLASANTI
STEFANIA COLASANTI

DONNA IN REGGICALZE

 

Ogni anno la stessa storia, ogni anno la stessa festa.

Ci si festeggia per poi puntarci il dito, l'una contro l'altra.

Ci si scambiano letture, parole e cene, la nostra autonomia e la nostra forza danno “spicco” alla giornata.

Poi? Poi crolliamo dinnanzi a due occhi che ci scrutano, ci desiderano, ci vogliono. Diventiamo fragili, femmine fino al punto di sottostare al  gioco della seduzione per poi sfociare nel gioco del dolore.

Poi? Poi ricominciamo a dirci: “Sei forte, le mie lacrime si son di nuovo seccate, divento di nuovo deserto, rispiego le ali e volo per apparire di nuovo Donna!”

Fuggo per ricercare la mia libertà di DONNA.

Donna sinonimo di uomo, uomo sinonimo di DONNA.

E allora ecco l'immagine di Eve sparse per il mondo che cercano di togliersi di dosso quella veste di peccato, la rovina del mondo per questo, derise e maltrattate.

Donne ai margini delle strade pronte a  tutto per guadagnare soldi “troppo facili”, Donne in carriera “fredde e spietate”, Donne nei ristoranti “piedi gonfi”, Donne al servizio dei disabili “le straniere” Donne militari “il sopruso dei diritti” Donne madri “abbandonate e assassine” Donne violentate “ il loro Reggicalze”....

Donna velo che cade “Decapitazione”,Donna figlia che si ribella alla parola di Maometto “vita sgozzata”.

 

Un amore in frantumi, donna senza principi.

 

Femmina, femmina ovunque vai, sei Femmina.  Maschio, maschio ovunque vai devi esser chiamato UOMO!

 

Ma il mio pensiero vola con le mie ali andando oltre la collina del pregiudizio

oltre la pochezza della convinzione umana e, pur  restando dentro il mio corpo di Femmina, non lascio entrare nessuno ad uccidere la mia DONNA! La guerra in difesa delle “Eve” la combatto 365 giorni l'anno senza dimenticare di accendere candele color di mimosa, per tutte le eroine di ieri di oggi di domani, eroine oramai angeli, eroine angeli terreni, eroine della speranza.

 

QUALE TITOLO?

Gonna corta e stivale al ginocchio, capelli di seta e labbra rosso fuoco
Jeans slavati e maglietta colorata, scarpe da ginnastica e un filo di lucidalabbra
Tailleur di lana, un paio di ballerine e foulard a coprire il collo
Camice triste, sandali da lavoro e capelli raccolti alla rinfusa..

 

Donne diverse, ognuna con la propria personalità eppure...
Eppure tutte "OGGETTO" di violenza!
Che questo mondo sia privo di rispetto me ne sono accorta,
che questo sistema sia corrotto e mal odorante è cosa nota,
che questi DEMONI vengano puniti è UTOPIA!

 

Come li chiamano? Animali, bestie, stupratori, bruti...
perché non assassini? Cosa lasciano di vivo nelle loro vittime?
   

(Stefania Colasanti).

scrittrice