Targa Menzione di Merito
Premio Alda merini/ Accademia dei Bronzi/ Vincenzo Ursini
Se Gaza
Gemeva il Golgota sotto la coltre nera
stille di pianto rigavano i suoi fianchi
nuvole infami celavano il coraggio
di dare luce a tanta verità.
Rosso che brucia come bacio di Giuda
musica infida cantò tre volte il gallo
troppe le croci ad inchiodar l’inganno
sul monte amaro di fango ricoperto.
Lustre medaglie assise sopra i petti
vinti e sconfitti son santi e peccatori
ancora il Golgota oscilla sotto l’egira
di chi ogni giorno stupra pietà di Dio.
Sparse nel vento le tavole del Sinai
non c’è più pace tra dune e cattedrali
nuvole abiette ingravidano cieli
e tra le vigne i frutti son granate.
Striscia di latte, moschee pietrificate
allatta i cuccioli, con stille del suo sangue
Gaza che muore, o che non è mai nata
Gaza che piange e cinque volte prega.
Se fosse pace rifiorirebbe l’Eden
il melo antico di marcio morirebbe
musica d’arpe dai minareti bianchi
e dai cannoni crisalidi schiumate
E geme il Golgota
mentre una madre muore
in mezzo a un campo,
solo un pallone e un fiore.
Gaza che muore….. ma Gaza siamo noi.
Maria Teresa Infante
@ “ Tutti i diritti riservati
L’
IGNOTO
Vorrei
eterno
il mio
silenzio
perché se
parlo
non mi comprendo
e poi, che il giorno
fosse la notte
e che il dolore
non facesse
male
Vorrei due gambe
che mi
portassero
dove la mente
ha già dimora.
e sentire
quella carezza
che di Giulietta
ha fatto
sposa.
Chissà se il vento
ha dato un bacio
a spiagge e dune
per poi spogliarle
e poi cos’ è
che ogni
mattina
dà canto al nido e
dischiude i fiori.
Se amore è dato
o se
negato
sospesa al bordo
delle
incertezze
attendo
...pace.
Maria Teresa Infante
Tratto da "Quando parlerai di me"
2012
@ “ Tutti i diritti riservati ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e
s.m.i
IL
TIGLIO
Ti ho
rivisto
ieri sera
come un’ombra tra i
viali
come foglia tra le
foglie.
Ho rivisto il volto antico
e non l’ho riconosciuto,
ciò che era
non è più
e chissà che cosa è stato,
forse un volo di gabbiani
forse solo un’emozione
o un effimero pensiero
di passata gioventù.
Mi hai
rivista
sotto un tiglio
hai cercato gli occhi miei,
solo un brivido fugace
ed un morso nel passato
ma la fame è già svanita
e una fronda mi ha svegliata.
Ti ho
rivisto
mi hai guardata
anche il tiglio ha già scordato
ed aspetta un'altra estate
e un ricordo da serbare.
Maria Teresa
Infante
tratto da "Quando parlerai di me" ediz. 2012
“ Tutti i diritti riservati ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e s.m.i. “
Dirai di me
Quando parlerai di me
digli dei miei occhi scuri e stanchi
Quando parlerai di me
digli che ero acqua senza mare
Quando parlerai di me
digli che ero luna in fondo a un pozzo
Quando parlerai di me
avrai graffi e solchi sulla schiena
avrai dei da pregare senza altari
avrai vetri e piume tra le mani
Quando parlerai di me
saprai che non mi hai mai trovata
saprai che io ti ho inventato
saprai di parole controvento
E se parlerai di me
sorriderai piangendo...
Maria Teresa Infante
tratto dalla silloge “ Quando parlerai di me” ediz Rei 2012
Il parco nel vento
Crudele e impietosa,
eterna assetata
di fresche bevande,
le scegli bendata
al bancone degli anni.
E siedi alle mense
senza chieder permesso,
ti cibi di frutti
appena sbocciati
dai rami più bassi
baciati dal sole.
Fermati un’ora
dà tregua alla falce
bagnata di sangue
lavata nel latte
di seni materni.
Ti scrivo un biglietto
è nera la penna
ti spiego la vita
gli amori, gli affetti;
ti parlo di lacrime
strazi e abbandoni.
Peccato che tu
non li possa capire.
Riposa stanotte,
canta una nenia
e culla un momento
i fiori rapiti
al parco del vento.
Maria Teresa Infante
Tratto dalla silloge”Quando parlerai di me” Ediz REI 2012