Roberto Rossi

Quando la poesia è uno stile di vita

 

Difficile parlare della poetica di Roberto Rossi senza sfiorare le molteplici aree delle sue abilità artistiche. Pittore, poeta, scrittore, queste sue capacità sono strettamente correlate tra loro, in una complementarietà di pensiero, come anelli concentrici di riflessioni introspettive volte al superamento delle mancanze umane.

Addentrarsi nella sua poesia è come lanciare un sasso in mare e osservare il dilatarsi dei cerchi che si espandono e si donano alla vastità delle acque. Una poesia moderna, mai fine a se stessa, che si discosta dai canoni puramente estetici e alla fissità empirica, per non rimanere ingabbiata nel nozionismo intellettualoide che lo avrebbe legato a una staticità di pensiero, demarcando il territorio emozionale e sensoriale.

I suoi versi invece, spaziano liberi in dissertazioni filosofiche, volte all’innalzamento dell’uomo in quanto tale, concependolo come parte interagente dell’universo in cui vive, in simbiotica comunione con la natura che lo accoglie. Poesia per Roberto non è un fine a cui tendere, ma un mezzo, l’arte è al servizio dell’uomo, vista come tramite per elevarlo dall’ignoranza e avvicinarlo alla conoscenza.

Il suo pensiero è permeato da un esistenzialismo cosmico in cui l’uomo, in un suo continuo divenire, si senta in armonia con l’altro e con la natura da cui ha avuto origine e a cui farà ritorno. La sua è una poesia d’impatto strettamente emotivo, mai pensata e mai studiata, ma frutto di percezioni che dall’interno vengono immediatamente traslate in visibilità di pensiero, allargando i suoi orizzonti culturali, i cui confini egli stesso, sposta continuamente, in una incessante crescita interiore, permettendogli di penetrare a fondo l’essenza delle cose e di compenetrarsi in esse, nel tentativo, perfettamente riuscito, ogni volta, di rappresentarle.

Un profondo rispetto per la natura, delicatamente elogiata nei suoi versi : “ colei che mi ospita sul suo corpo” oppure “ cammino sulla nuda roccia come sulla pelle antica di un gigante “, in cui commuove il senso di riconoscenza e di appartenenza per la grande madre.

Liriche intrise in una concezione antropologica in cui l’artista, in pace con se stesso, pace vorrebbe tra gli uomini; difensore anche del mondo femminile, a guisa di un cavaliere d’altri tempi, anela al rispetto e all’uguale dignità. Poesie simili al canto di una preghiera, che chiede e non mendìca, che spinge alla conoscenza e alla consapevolezza della naturale essenza umana vista come parte interagente del tutto e non come individualità rinchiusa nel suo microcosmo.

Spiritualità, che si snoda in ogni profonda riflessione ,come energia in perenne percezione dell’Io agente, pervade ogni verso in cui si percepisce l’alito del Creato in un afflato naturale con l’interiorità.

Questa è la poetica di Roberto Rossi, o forse è tanto altro ancora, genuina e vera, in cui egli si dona con la naturalezza che lo contraddistingue e che fa di lui non solo l’artista ma l’Uomo.“Guardo oltre la finestra della mia mente, allungo una mano..spero di incontrarne altre e percorrere insieme la stessa strada”

 

Maria Teresa Infante

Poetessa/scrittrice